Io
sono RA, non sono un Dio, ma il mio potere è immenso. La mia evoluzione e
avvenuta in milioni di anni, con tutta probabilità, io sono l’essere vivente
più antico dell’universo. Il primo RA che si ricordi è stato il mio bisnonno ed
egli ancora vive. Poi c’è stato mio nonno, e dopo di lui mio padre. Ora io sono
RA e l’unico figlio che avrò, un giorno prenderà il mio posto, perché un RA
genera un solo RA. Provengo dal pianeta Dogma, che si trova all’interno della
nebulosa Fiamma, nella cintura di Orione. Nel corso dei secoli, nel nostro
pianeta, sono stati formati altri esseri viventi con poteri sul corpo e sulla
mente, nel vostro pianeta erano conosciuti come dei, gli dei dell’antico
Egitto. Tra il 4000 ac e il 3000 ac (considerando le misure del vostro tempo),
il nostro popolo dovette lasciare Dogma. Il nostro pianeta era diventato
inabitabile, a causa di una tempesta cosmica che aveva reso l’aria
irrespirabile e il terreno sterile. In attesa di trovare una soluzione,
decidemmo d’invadere il vostro pianeta, ma non ce ne fu bisogno. Trovammo una
civiltà che era assolutamente inferiore a noi, per sottometterla non dovemmo
usare violenza, ci servimmo della vostra superstizione, come arma per piegarvi
alla nostra volontà. In realtà fu uno scambio reciproco, che permise alla
vostra razza un’evoluzione che, altrimenti, vi sarebbe costata milioni di anni.
Scoprimmo inoltre che le nostre razze erano compatibili, in alcuni casi, e alla
fine lasciammo il nostro seme in voi, nella speranza che questo vi avrebbe resi
più forti. Tornammo su Dogma nel 1520 DC, RA in carica era ancora mio nonno, da
quel momento, passò il comando e i poteri a mio padre. Io sono nato su Dogma,
mi sono preparato per diventare RA fin da bambino e lo diventai a 27 anni, mio
padre mi ritenne pronto e smisi d’invecchiare in quel preciso istante. Era il
vostro anno 1966 DC. Continuavamo a osservare il vostro pianeta, poiché lo
consideravamo anche un po’ nostro; con il passare del tempo giungemmo alla
convinzione che, se non fossimo intervenuti, lo avreste distrutto. Nell’anno
2027 DC mandammo alcuni di noi per verificare come sarebbe stato meglio agire,
e nell’anno 2031 DC invademmo nuovamente il vostro pianeta, che sottomettemmo nel
2032 DC. Coloro che non si piegarono alle nuove regole furono allontanati, per
poi essere confinati in una colonia, sul pianeta Dracon,
all’interno
della nebulosa Cavallo. Rimanevano ancora alcuni focolai di rivolta nel vostro
mondo, ma nel corso degli anni furono sedati tutti, tranne due, ed erano
proprio in Egitto. Avevamo fissato la sede del governo a New York, in un
palazzo al quale avevo dato il nome della mia barca solare, Mesektet. Ognuno di noi si occupava di uno
degli aspetti del governo del mondo, tutti tranne Anubi, a lui era affidata la
parte spirituale. Su Dogma aveva ben poco da fare, avevamo quasi sconfitto le
malattie e la morte, qui sulla terra era diverso, ancora molti morivano e le
nostre tecnologie mediche, applicate ai vostri corpi non erano sempre efficaci,
perciò in attesa di perfezionarle, Anubi conduceva le anime nel DUAT, sperando
di poterle riutilizzare un giorno. Mio padre e mia madre vivevano un po’ sulla
terra e un po’ su Dogma. Nel corso della guerra, in un vicolo del Cairo, vidi
un bambino di circa sei anni, si chiamava Amid. Era in un angolo, sporco e
magro come uno stecco, mi colpirono i suoi occhi, neri come la pece, con una
luce intensa, i suoi capelli castani, anche adesso perennemente arruffati. Fu
un impulso che mi spinse a prenderlo con me, l’ho cresciuto da solo, non come
un padre, come un fratello, il mio fratello umano, nel corso degli anni scoprii
che era stata una delle migliori scelte che avessi fatto nella mia vita. Ero un
essere perfetto, alla mia vita non mancava nulla, almeno era quello che credevo...
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